Metamorfosi3

È disponibile su tutti i principali store e piattaforme digitali il nuovo disco delle Metamorfosi dal titolo Chrysalis. Edito da Mauna Loa e distribuito da Believe, è il primo lavoro della band scritto in inglese. Un sound maturo, articolato e contaminato, un angolo di Mediterraneo che si affaccia sul panorama internazionale, esplorando i confini della scena indie/rock contemporanea.

“Sfumature di una crisalide che diventa farfalla”, Chrysalis rappresenta il momento di evoluzione, di cambiamento, di metamorfosi per l’appunto che sta coinvolgendo la band nell’ultimo anno. Testi e musiche dalle influenze più disparate che hanno accompagnato la crescita del gruppo in questi anni: dal rock al jazz, fondendo le atmosfere più rarefatte della scena indipendente attuale a quelle sonorità più dense della tradizione rock. Al fianco di chitarra e batteria troviamo colori più sottili riempiti da archi, marimbe e glockenspiel con spazi ampi e riverberati che in alcuni brani incontrano dimensioni più raccolte.

Dalle liriche di Chrysalis traspare la ricerca di se stessi e del proprio posto nel mondo, la volontà di mostrarsi per come si è davvero, senza nessuna maschera, e di manifestare i sentimenti e gli stati d’animo più autentici rifuggendo qualsiasi omologazione e al di fuori di ogni regola; il bisogno di un ritorno ad uno stato primigenio, in comunione con la natura, per entrare in contatto con l’essenza più profonda delle cose.

La band laziale è reduce da un 2015 impegnato e ricco di soddisfazioni. Oltre ad aver aperto i concerti di artisti del calibro di Carmen Consoli Max Gazzé, vincono il festival LazioWave aprendo il live dei Marlene Kuntz a Frosinone e si aggiudicano come migliori interpreti il premio Ugo Calise Festival ad Ischia (NA).

Lo scorso dicembre pubblicano il videoclip di The Moon is Kiddin’ Me, primo singolo che anticipa l’uscita di Chrysalis. Con oltre 150 concerti in tutta Italia alle spalle (38 solo nel 2015), le Metamorfosi si apprestano ad aprire una nuova stagione live: dopo il release party ufficiale del 27 febbraio nella suggestiva cornice del Museo Del Sottosuolo di Napoli, faranno seguito le prime date a Roma e nelle province di Lazio e Campania. È in progetto un tour che toccherà i migliori club e festival della Penisola e che aprirà le strade verso il resto d’Europa.

Prossimi concerti

27.02.2016 @ Museo Del Sottosuolo, Napoli – Release party ufficiale

5.03.2016 @ La Saletta, Centro delle Arti, Frosinone

12.3.2016 @ Freedom Cafè, Coreno Ausonio (FR)

13.03.2016 @ Jarmusch, Caserta

18.03.2016 @ Terra di Briganti, Castelforte (LT)

20.03.2016 @ Le Mura, Roma

25.03.2016 @ Bar Cicerone, Arpino (FR)

16.04.2016 @ Les Maudits, Valmontone (RM)

Storico concerti – https://db.tt/xIFIR0PW

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Press Media Office

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Ancora più granitici: Monolith, “Overload” è il secondo singolo/videoclip dal debut album “Even More”

Monolith

Secondo brano estratto dall’esordio della stoner band modenese che annuncia la lavorazione di un nuovo capitolo discografico.

Genere: rock, hard rock, grunge, stoner, acid rock

Release date: 29.02.2016

Overloadhttps://www.youtube.com/watch?v=TtQiVS-knfk

È disponibile su YouTube Overload, secondo singolo e videoclip estratto da Even More, album di debutto dei Monolith pubblicato lo scorso aprile per l’etichetta emiliana Hazy Music.

Uno stoner/grunge arrabbiato, sporcato da reminiscenze psichedeliche ed echi di musica etnica, caratterizzato da grande attenzione per testi e compattezza del suono.

Brano e video raccontano una piccola situazione di vita, che vorremmo lasciare celata per renderla di più libera interpretazione, attraverso una metafora– dichiara la band modenese – “Il tutto è rappresentato dalla sfera argentata che il protagonista del video brama e insegue. C’è un piccolo richiamo musicale”.

Overload è stato girato in un’officina metalmeccanica che è anche il posto di lavoro del cantante Andrea Marzoli: “E’ stato divertente vedere trasformato in un set un ambiente del genere. Le riprese iniziali sono in live audio e si può sentire una citazione musicale a una leggendaria e iconografica band dei 70s.”

Sonorità granitiche quelle dei Monolith, sicuramente influenzate dal movimento grunge dei 90s negli Stati Uniti (SoundgardenAlice in Chains, Pearl Jam) e da gruppi più moderni come Queens Of The Stone Age e Wolfmother. Tra gli artisti di riferimento in ambito nazionale spiccano senz’altro i Marlene Kuntz mentre per quanto riguarda il british sound, la band si schiera decisamente dalla parte dei Beatles.

Novità interessanti all’orizzonte per la band emiliana: “Chiuderemo un anno di Even More in Aprile e sicuramente inizieremo la stesura di un nuovo disco”.

Suonerà ancora più monolitico? Non resta che aspettare..

Overload Video Credits

Regia: Marco Pattarozzi e Edoardo Giacomelli della Sick Pine Video https://www.facebook.com/sickpine

Bio Nati a Settembre 2013 da un’idea di Andrea Marzoli, chitarra e voce, e Massimiliano Codeluppi, chitarra, che con Riccardo Cocetti, ex batterista del gruppo indie “The Villains”, ed Enrico Busi compongono il quartetto ufficiale. A Marzo 2013 esce il loro primo EP di tre tracce Louder, registrato e mixato al Ghee Studio di Bologna. In seguito proseguiranno tutto il 2014 con un’intensa attività live. In estate vincono il Premio Augusto Daolio 2014. Il 22 Febbraio 2015 sono ospiti al Nomadincotro. Il 4 Aprile 2015 esce il primo Full Lenght ufficiale Even More presentato al Mattatoio Culture Club di Carpi. Registrato e mixato dal produttore e musicista bolognese Marco Bertoni (Motel Connection, Maccaroni Circus), con la collaborazione in fase di arrangiamento di Arcangelo Cavazzuti (Modena City Ramblers) masterizzato da Filippo Cimatti (Bones UK) e prodotto da Hazy Music di Davide Ravera. Proseguiranno il 2015 con un intensa attività live. Il 29 Febbraio 2016 è in uscita il video di Overload, singolo estratto dal primo disco Even More. Attualmente in fase di stesura di una nuova opera.

Contatti

https://www.facebook.com/MonolithRock

http://monolithrock.tumblr.com/

Contatto Stampa

Ufficio Stampa Blob Agency Bologna

Frank Lavorino 3396038451

antipop.project@gmail.com

Sharazad – Sharazad Ep

Copertina Ep Sharazad

Sharazad è il nome dell’EP d’esordio dell’omonima band, nata nella provincia di Milano. Formazione che, si sente subito, subisce varie influenze musicali e ha tanta voglia di sperimentare in modo spontaneo. Viene fatto uso di una larga cerchia di effetti elettronici, spesso in maniera simile a quanto avviene con la musica d’ambiente. Il risultato è veramente soddisfacente, in primis dal punto di vista appunto musicale: le tracce Dinamiche, Il male che fa e Agosto, pur differenti l’una dall’altra, risultano attinenti al tipo di messaggio, concetto o storia che vogliono esprimere; l’ultimo brano Arvo è invece un pezzo totalmente sperimentale che impreziosisce ulteriormente un lavoro dalla compattezza e completezza di assoluto livello.

In conclusione, con questo prodotto gli Sharazad ci forniscono un ottimo biglietto da visita che ci incuriosisce e in un certo senso ci attrae, per citare il singolo Il male che fa:
Ci serve di più, sì molto di più”.

Riccardo Perfetti

http://open.spotify.com/album/3lgdjSYrnrpCRcTyGCFv6o

https://www.facebook.com/pages/Sharazad/660207720791668

Il “Viaggio Ribelle” di Davide Taloni

Il cantautore Davide Taloni

Non rimpiango il tempo perso, non si perde il tempo lo si vive sempre”.

Ho deciso di iniziare così questa mia recensione, sfruttando subito i testi del cantautore che andrò a presentarvi e commentarvi quest’oggi! Cuffie? Pronte! Computer? come sempre surriscaldato dall’ascolto eccessivo dei brani! E la mia mente?…riempita di pensieri. Ed è forse questa la poesia di un cantautore, è forse questa la magia che sta dietro ad un testo scritto a tavolino in compagnia unicamente della propria chitarra, il potere di emozionare…con poco. Non fraintendetemi, non voglio sminuire nessuno, non è che essere cantautori sia sinonimo di carenza tecnica per quanto riguarda la musicalità dei pezzi, sto solo dicendo che quando ascolto Guccini, Bertoli o l’irraggiungibile Faber, la mia attenzione è principalmente rivolta ai testi, perché la bellezza artistica e l’essenza dei brani è racchiusa nelle parole che questi dicono, ed ogni testo sarebbe bellissimo qualunque fosse la base strumentale che lo accompagna.

Ma sto divagando, scusate! Voglio inquadrarvi il nostro artista!

Davide Taloni, è questo il nome, afferma nella sua biografia di aver sempre amato la musica, sin dalla tenera età (una simpatica foto sul suo sito conferma le sue parole). La musica lo ha sempre affascinato, accompagnandolo nei suoi pensieri e permettendo alla sua mente di spaziare, fin quando la “Sua Musica” non ha sentito la necessità di uscire, la necessità di essere espressa tramite le sue parole. Da qui nasce la “collaborazione” con la sua fedele chitarra, ed ora si presenta al pubblico, principalmente del Nord-Italia, con i suoi lavori, scritti di proprio pugno, accompagnato dalla sua band. La particolarità di questo artista, che sento di riportarvi, sta nell’insolito tour “Viaggio Ribelle” che lo ha visto inforcare la vespa, caricata con chitarra ed amplificatore, e diffondere la propria musica lungo strade, piazze e passi alpini, ovunque le orecchie di qualcuno potessero udirla e godere della composizione. Ed è per questo che ho iniziato la recensione con una frase tratta da un suo brano, precisamente “Tutto il nostro tempo perso”, perché Davide Taloni ci dimostra come il tempo speso ad inseguire passioni così forti, capaci di portarti a sostenere un tour così fuori dal normale, non potrà mai definirsi perso…ma semplicemente vissuto.

Inquadrato l’artista, inquadriamo l’opera! Entrando in contraddizione con quanto detto prima, sento di dover fare una lode a chi accompagna Davide nella sua espressione musicale, quindi ai componenti della band, intenti a seguire i testi del nostro cantautore, riempiendo i vuoti con i loro strumenti. Un sound che trasmette principalmente tranquillità, come le canzoni ed i testi vogliono d’altronde, un sound che accompagna perfettamente la voce di Davide ma che spesso passa anche in primo piano con assoli di chitarra consoni al genere interpretato. Quando dico consoni è perché dubito che qualcuno di voi abbia mai sentito una “canzone da cantautore” lasciar spazio ad una chitarra distorta e 

virtuosa, come mai sentirete un assolo di batteria degno di un gruppo metal. Ad ognuno il suo genere!

La musica di Davide è semplice e leggera, sembra (ed è così) ci voglia esprimere qualcosa, un suo pensiero, un suo sogno, un desiderio o una speranza. Non importa quello che cerca di trasmetterci, qualunque cosa essa sia Davide ci riesce. Grazie a qualche parola, qualche frase che fa riflettere…o più semplicemente fa sorridere. Non c’è una canzone, fra quelle che ho avuto il piacere di ascoltare, che non mi abbia lasciato perplesso, a divagare fra me e me, e, giuro davvero, mi sono spesso scoperto perso in ricordi e pensieri che pensavo nascosti e dimenticati nei più remoti lidi della mia mente. 

L’ascolto di questo artista è una esperienza significativa, permette di scoprire a fondo il suo pensiero e poter in parte riscoprire anche il nostro. Questo perché Davide ci offre molti spunti, passando da un testo indirizzato ad una ragazza conosciuta anni fa a quello che lui stesso definisce il “suo” inno alle osterie di tutto il mondo (99 bar), personalmente il brano che ho preferito. Detto questo ne consiglio l’ascolto a tutti ed auguro a lui ed alla sua band il miglior futuro gli si possa augurare.

99 bar un po’ di compagnia ti fa cambiare umore

By Bluff

http://www.davidetaloni.it/

“Cupid Deluxe”, il nuovo disco di Blood Orange, l’araldo della New Black Music

Blood Orange – Cupid Deluxe (Domino)

Potrebbe anche essere che i lustrini dell’errebì non siano la vostra cup of tea, ma non dareste cinquanta minuti del vostro tempo a Cupid Deluxe sapendo che il tizio in questione è l’araldo della new black music e potrebbe ambire al trono del fu Prince? Blood Orange ci ha donato uno dei dischi dell’anno 2013, compreso tra soul, funk sintetico ed old-school ed il secondo album di Dev Hynes (Coastal Grooves è del 2011) non ha certo bisogno di ulteriore retorica per convincervi di quanto sarà importante nelle sorti di questo genere.

Certo che stupisce che dopo aver militato agli inizi della sua carriera nella formazione dance-punk dei Test Icicles, l’uomo nero che si celava dietro Lightspeed Champion era sempre Dev. Chi ha memoria ‘indie’ ricorderà che l’inglese trasferitosi in America pubblicò un paio di albums per Domino Records circondato anche da bella gente del giro Bright Eyes.

All’epoca Lightspeed Champion non me lo filai di striscio poiché non mi colpì affatto; il cantautorato indie-folk del tempo aveva ben altri numeri da esibire ed io non ho mai avuto nessun ripensamento né senso di colpa per questo. Questo fa sì che (ri)scoprire oggi questo artista su un terreno musicale più distante sia ancora più interessante. E non vi sembri moralismo ma a volte (e sottolineo ‘a volte’) ambizione, volontà e duro lavoro premiano e Blood Orange lo merita.

Guardi il video di Time Will Tell e ti sembra di assistere ad una scena tratta dalle prime stagioni di Saranno Famosi. Dev non è questo gran ballerino ma la sua mancanza di vergogna nel lasciare il pianoforte per andare allo specchio e ‘muoversi’ come se fosse da solo, noncurante delle centinaia di migliaia di visualizzazioni su youtube, non può non conquistarvi. Scavalcando quella linea impercettibile tra goffaggine ed ingenuità egli ci lascia intravedere candido l’ombra lunga di un Michael Jackson in stadio larvale.

D’accordo che il music-biz a volte ci irretisce con disegni poco chiari e segnali contraddittori ma c’è anche il video di Chamakay in cui Dev va a Georgetown in Guyana per incontrare per la prima volta il nonno materno di 92 anni ed una tale spontaneità – immaginate il contesto di povertà – fa di lui un personaggio indubbiamente intrigante. E non stiamo ancora parlando di musica; Cupid Deluxe è un disco molto morbido e seducente come annunciato dai primi rintocchi esotici di Chamakay o dalle note jazzate e celestiali di Chosen. C’è anche l’hip-hop di Clipped On e di High Street che pur senza essere sperimentale si distacca dalle usuale iconografia che lo rappresenta, ma sono le sicure hit come la già citata Time Will Tell, la contagiosa You’re Not Good Enough, il funk di Uncle Ace, molto eighties con i suoi inserti di sax e dal finale shuffle ad indurre al play compulsivo.

E cosa resta di quel passato indie rock? La collaborazione di David Longstreth dei Dirty Projectors forse? la copertina ambigua come quella di una band noise nwyorkese o la cover di I Can Only Disappont U dei Mansun qui ribattezzata Always Let U Down?

Non lo so, ma soprattutto chi se ne frega: Blood Orange è l’icona pop per il 2013 o almeno io la mia l’ho sicuramente trovata.

Recensito per Freak Out Magazine a questo link: http://goo.gl/3Vyieh

http://giuliozine.wordpress.com/2014/01/13/blood-orange-ce-vita-dopo-neverland/

http://giuliozine.wordpress.com

Themusicblog.eu: il nuovo, fornitissimo portale musicale!

Il banner del sito Themusicblog.eu

Nell’affollatissimo mondo dei siti, blog, portali e piattaforme dedicati alla musica, oggi vogliamo approfondire la conoscenza con l’italianissimo Themusicblog.eu. Oltre ad essere fornitissimo dal punto di vista delle informazioni musicali, il blog colpisce anche per la qualità e accuratezza grafiche.

Themusicblog.eu è un portale sul mondo della musica, dove potete trovare una raccolta delle migliori liste di musica su ogni genere e per ogni anno, Classifiche musicali mensili per ogni genere, anche video musicali, Album e compilation, e notizie dal mondo della musica. I titoli e le compilation sono a titolo informativo, aggregandoli, si dà la possibilità all’utente interessato di visionare titolo e album musicale ed eventualmente interessato ad acquistare in negozio cd, compilation, album visionati.

Le classifiche musicali vengono elaborate dopo attenti studi e seguendo classifiche musicali, forum, vendite di cd e ricerche su internet. Tutte le liste musicali, le classifiche e i titoli presenti su The Music Blog, possono essere ascoltati copiando il titolo di ogni singolo musicale che vi interessa (con autore e nome canzione) su “Youtube”. Ogni nostra lista o singoli musicali sono presenti ed ascoltabili sul famoso sito di video sharing. Questo fà notare la qualità delle liste e delle classifiche da noi proposte. Buona navigazione su Themusicblog.eu

Visitate il sito su:

www.themusicblog.eu

“Appunti d’amore” – Il debutto di Fabio Magi

Il musicista calabrese Fabio Magi

Il musicista calabrese Fabio Magi esordisce con l’ep “Appunti d’amore”, un progetto nel quale l’artista racconta delle tante sfumature dell’amore rappresentate come fossero annotazioni affrettate. Si parla, per esempio, delle varie fasi del corteggiamento: dall’inizio di una relazione al culmine della passione vissuta, ma c’è anche posto per il sentimento e la realizzazione di essere giunti al capolinea di una storia; il tutto esternato sempre con molta leggerezza e una buona dose di humour; magari fischiettando proprio come Magi stesso in Una nuova canzone d’amore. Pensieri, ricordi e considerazioni usciti per pochi attimi da un cassetto, giusto il tempo di confidarli a qualche amico, per poi tornare a nascondersi.

Prodotto, tra la Sardegna e gli U.S.A dalla Raighes Records di Roberto Diana (12th Independent Music Award Nominee, nonchè chitarrista, producer, polistrumentista internazionale con alle spalle importanti collaborazioni con nomi come Joey Huffman, Frank Gambale, Roberta Faccani, Steve Lukather, Dean Parks ,Tony Levin e molti altri..), Appunti d’amore” è attualmente “Disco Hit” per Studio 54 Network con i singoli: “Una nuova canzone d’amore”“Tutto per te”“Forse non sarò” e “Una piccola canzone” 

http://www.fabiomagi.com/

https://twitter.com/Fabio_Magi

https://www.facebook.com/pages/Fabio-Magi/450872171660277

Fabio Magi "Appunti d'amore"

Il primo singolo di Fabio Magi, “Tutto per te (radio edit)”, esce il 2 Marzo 2013 convincendo subito sia pubblico che critica.Tra i brani maggiormente scelti dalle radio più importanti del sud Italia, rimane in cima alla classifica su Studio 54 Network per oltre quattro settimane.

Il 29 Giugno 2013 è il giorno dell’uscita on-line di “Appunti d’amore” su tutti i digital store e la presentazione dal vivo all’anfiteatro Villa Comunale di Soverato: un evento che permette a Magi di far conoscere al pubblico il suo progetto musicale.

In continuo spostamento tra Modena, Milano e Catanzaro, Il 37enne musicista calabrese raggiunge e oltrepassa in pochissimo tempo le 8000 visualizzazioni sul proprio canale Youtube con il prossimo singolo “Una nuova canzone d’amore”

Ascolta “Appunti d’amore” di Fabio Magi in streaming su:

https://soundcloud.com/fabio-magi

Contatti: 

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Website: www.blobagency.com

Mail: antipop.project@gmail.co

Cell : +393396038451

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La Stanza della Nonna – La Stanza della Nonna Ep

I messinesi

A cura di Manuel Maniaci

Ogni tanto capita che qualcuno pianti il seme di quello che potrebbe diventare uno splendido albero o che, assai più probabilmente, potrebbe non crescere mai. Perché fare musica in questo nostro paese culturalmente sempre più piatto, in cui le cose di valore devono farsi strada con la forza, spingendosi avanti nei sotterranei del panorama musicale italico e cercando di trovare visibilità tra il caos mediatico delle mille voci, dei milioni di nomi e volti che affollano lo spazio virtuale in cui viviamo il nostro simulacro di realtà, è obiettivamente sempre più difficile. Lo è ancor di più se si è decisi ad avere la libertà di fare solo ciò che si vuole. Ma la libertà è di chi se la prende. La libertà è di chi la pretende. 

Ecco, l’Ep omonimo del La Stanza della Nonna, potrebbe essere proprio uno di quei semi. Anzi, è la piantina venuta fuori da un seme piantato poco più di un anno fa, quando questi otto ragazzi messinesi hanno iniziato a partorire musiche, testi, melodie e tutto ciò che dà vita a quello che davvero può definirsi musica. Ne vengono fuori quattro tracce che ci accolgono nella Stanza della Nonna, un luogo in cui la semplicità del classico si unisce alla freschezza e alla voglia di fare del nuovo, in cui si respira la genuinità delle cose fatte a mano, create in casa e il cui ingrediente base sono la sincerità e la spontaneità. La semplicità sta nell’immaginario urbano, che sa di puzza di pesce, di sole e di fango, di amori che non rispondono più al proprio richiamo, della sonnolenza del primo mattino, di vecchie fotografie, intriso del ricordo del Fernet che si beveva di nascosto insieme ai cugini quando si era bambini.

La spontaneità sta tutta nelle melodie e nella strumentale, dolce, sussurrata, che grida solo quando serve, variegata e mai inutilmente pretenziosa, fantasiosa nell’uso di cori e suoni poco ordinari. Si va così da L’Havana, brano ricco di suoni e immagini liriche, a Isabella, unico brano in dialetto presente nell’Ep; dai nostalgici ricordi de La stanza della nonna, a Svegliarsi presto la mattina, che potrebbe essere la colonna sonora di tutti i risvegli forzati. 

Un primo lavoro che fa ben sperare per il futuro, quattro tracce come quattro primi passi. Ascoltarle è come aprire una porta di casa che non si era mai aperta prima e accorgersi che, parafrasando un verso dell’ Ep, ne La Stanza della Nonna ci son cose bellissime. Con la speranza che la piantina cresca e riesca a dare molti più frutti e ancor più maturi.  

https://www.facebook.com/lastanzadellanonnamusic

https://soundcloud.com/la-stanza-della-nonna

Luca Bretta’s Band – “Principessa della porta accanto”

A cura di Nana Arima

Il nome del gruppo è quello del fondatore, Luca Bretta appunto. Bassista, classe ’91, il ragazzo vanta già successi sia con il suo primo gruppo, gli Hot Funky Style, che personali.

Con i primi auto-produce un album dal titolo “Beautiful Damage” in cui compone le canzoni e partecipa a diversi concorsi (ROCK TARGATO ITALIA ed ITALIA WAVE BAND) ed apre il concerto dei The Bastard Sons Of Dioniso (XFACTOR 2009); come solista partecipa alle selezioni per XFACTOR ed AMICI, purtroppo senza successo, così come a Sanremo. Partecipa anche a concorsi regionali come COMACCHIO CANTA e suona insieme a Michele Ascolese (chitarrista di De Andrè e collaboratore di Vanoni, Paoli e tanti altri) e Maurizio Meo (bassista e produttore di molti artisti, tra cui Byron dei Toto). Nel luglio 2013 partecipa alle semifinali del 56mo festival di Castrocaro ed inoltre viene selezionato per il Corona Salice Tour (sponsorizzato da Corona Italia, Deejay TV ed M2o) suonando nelle principali spiagge italiane.

Il gruppo vero e proprio nasce nell’estate 2012 dall’idea di Luca di proporre canzoni pop/rock in lingua italiana, a lui si aggiungono Silvia Zaniboni alla chitarra, Nicola Pedretti al basso e Filippo Dellamagnana alla batteria. Il gruppo vanta partecipazioni come l’apertura delle cerimonie per la Coppa del mondo di sci a Madonna di Campiglio (dicembre 2012), ma è l’uscita del primo singolo (12 agosto) a decretare “la svolta”, un brano composto dal cantante/produttore ed interamente autoprodotto dallo stesso (arrangiamento, registrazione e mastering). Il brano s’intitola “Principessa della porta accanto” ed è accompagnato dal video ufficiale su Youtube (che a tutt’oggi riscuote un grande successo, 12000 visualizzazioni in un mese), in più è scaricabile gratuitamente da Soundcloud (dove tra l’altro è possibile ascoltare le cover personalizzate da Luca). 

Il singolo è una rock ballad su un amore più o meno corrisposto, divertente e molto coinvolgente, così come il video… io stessa la canticchiavo dopo due secondi, cosa che sono sicura faranno tutti i partecipanti al loro tour invernale come quelli che li ascoltano dalle camerette… Auguriamo un grande in bocca al lupo in attesa dell’album!!!!!

https://www.facebook.com/pages/Luca-Bretta/261285197275521

https://soundcloud.com/luca-bretta-1

” The Neigers Ep ” – Garage-Rock a profusione..

A cura di Manuel Polli

Personalmente, tra le mille ramificazioni intraprese dal rock negli ultimi sessant’anni, quella garage è di certo tra le mie preferite. Sarà che mi affascina la sua nascita, ovvero come risposta dell’underground statunitense alle nuove sonorità sbarcate con la British Invasion dei primi ’60, sarà per i suoni, scarnificati rispetto a quelli delle più famose band inglesi ma con una spontaneità d’esecuzione fino a quel tempo mai sentita (tutti suonavano ed il garage era la sala prove), insomma, tutte le volte che parte un buon disco garage me lo ascolto molto volentieri. 

I “The Neigers”, con il loro primo EP omonimo, non fanno di certo eccezione. Cinque tracce in bilico tra le ballate dei Kinks e le sfuriate dei White Stripes per questi tre affiatati ragazzi mantovani che corrispondono a Damiano Negrisoli (chitarra, voce), Andrea Onofrio (batteria, cori) e Giacomo Parisio (basso, cori).

Registrato in presa diretta su nastro e mixato in analogico (non in un garage, quello era pretendere troppo…) il tutto in poco più di tre giorni, “The Neigers” scorre veloce, a tratti isterico, a tratti più scanzonato ma sempre pregno di rock’n’roll dall’inizio alla fine. I richiami proprio del rock d’oltreoceano delle origini sono chiari nell’iniziale “I Want It All”, un boogie indiavolato arricchito dal fervore punk di basso e batteria e dalle sferragliate di chitarra; toni più pacati nella successiva “Monday Morning”, pezzo dall’incedere saltellante con la sezione ritmica sempre puntuale nel regolare la tensione così come il cantato, incazzato quando e come serve. “Mary” è la traccia più pop, con sonorità che si rifanno a certi Strokes ed un ritornello che entra immediatamente in testa, mentre “Stoned By Your Love” si trascina spinta da una psichedelia che ricorda da vicino i primi Stone Roses, con cori sullo sfondo a completare un buon amalgama sonoro. A chiudere “Burn Like A Bomb”, zero psichedelia qui, ritornello esplosivo e via di garage-punk

Perché poi è di questo che stiamo parlando, niente paranoie nè virtuosismi, per quelli ci sono altre band. Per un buon album garage ci sono i The Neigers. E vanno benissimo.

https://www.facebook.com/TheNeigers

https://soundcloud.com/The-neigers

http://www.youtube.com/theneigersofficial