Metamorfosi3

È disponibile su tutti i principali store e piattaforme digitali il nuovo disco delle Metamorfosi dal titolo Chrysalis. Edito da Mauna Loa e distribuito da Believe, è il primo lavoro della band scritto in inglese. Un sound maturo, articolato e contaminato, un angolo di Mediterraneo che si affaccia sul panorama internazionale, esplorando i confini della scena indie/rock contemporanea.

“Sfumature di una crisalide che diventa farfalla”, Chrysalis rappresenta il momento di evoluzione, di cambiamento, di metamorfosi per l’appunto che sta coinvolgendo la band nell’ultimo anno. Testi e musiche dalle influenze più disparate che hanno accompagnato la crescita del gruppo in questi anni: dal rock al jazz, fondendo le atmosfere più rarefatte della scena indipendente attuale a quelle sonorità più dense della tradizione rock. Al fianco di chitarra e batteria troviamo colori più sottili riempiti da archi, marimbe e glockenspiel con spazi ampi e riverberati che in alcuni brani incontrano dimensioni più raccolte.

Dalle liriche di Chrysalis traspare la ricerca di se stessi e del proprio posto nel mondo, la volontà di mostrarsi per come si è davvero, senza nessuna maschera, e di manifestare i sentimenti e gli stati d’animo più autentici rifuggendo qualsiasi omologazione e al di fuori di ogni regola; il bisogno di un ritorno ad uno stato primigenio, in comunione con la natura, per entrare in contatto con l’essenza più profonda delle cose.

La band laziale è reduce da un 2015 impegnato e ricco di soddisfazioni. Oltre ad aver aperto i concerti di artisti del calibro di Carmen Consoli Max Gazzé, vincono il festival LazioWave aprendo il live dei Marlene Kuntz a Frosinone e si aggiudicano come migliori interpreti il premio Ugo Calise Festival ad Ischia (NA).

Lo scorso dicembre pubblicano il videoclip di The Moon is Kiddin’ Me, primo singolo che anticipa l’uscita di Chrysalis. Con oltre 150 concerti in tutta Italia alle spalle (38 solo nel 2015), le Metamorfosi si apprestano ad aprire una nuova stagione live: dopo il release party ufficiale del 27 febbraio nella suggestiva cornice del Museo Del Sottosuolo di Napoli, faranno seguito le prime date a Roma e nelle province di Lazio e Campania. È in progetto un tour che toccherà i migliori club e festival della Penisola e che aprirà le strade verso il resto d’Europa.

Prossimi concerti

27.02.2016 @ Museo Del Sottosuolo, Napoli – Release party ufficiale

5.03.2016 @ La Saletta, Centro delle Arti, Frosinone

12.3.2016 @ Freedom Cafè, Coreno Ausonio (FR)

13.03.2016 @ Jarmusch, Caserta

18.03.2016 @ Terra di Briganti, Castelforte (LT)

20.03.2016 @ Le Mura, Roma

25.03.2016 @ Bar Cicerone, Arpino (FR)

16.04.2016 @ Les Maudits, Valmontone (RM)

Storico concerti – https://db.tt/xIFIR0PW

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Ancora più granitici: Monolith, “Overload” è il secondo singolo/videoclip dal debut album “Even More”

Monolith

Secondo brano estratto dall’esordio della stoner band modenese che annuncia la lavorazione di un nuovo capitolo discografico.

Genere: rock, hard rock, grunge, stoner, acid rock

Release date: 29.02.2016

Overloadhttps://www.youtube.com/watch?v=TtQiVS-knfk

È disponibile su YouTube Overload, secondo singolo e videoclip estratto da Even More, album di debutto dei Monolith pubblicato lo scorso aprile per l’etichetta emiliana Hazy Music.

Uno stoner/grunge arrabbiato, sporcato da reminiscenze psichedeliche ed echi di musica etnica, caratterizzato da grande attenzione per testi e compattezza del suono.

Brano e video raccontano una piccola situazione di vita, che vorremmo lasciare celata per renderla di più libera interpretazione, attraverso una metafora– dichiara la band modenese – “Il tutto è rappresentato dalla sfera argentata che il protagonista del video brama e insegue. C’è un piccolo richiamo musicale”.

Overload è stato girato in un’officina metalmeccanica che è anche il posto di lavoro del cantante Andrea Marzoli: “E’ stato divertente vedere trasformato in un set un ambiente del genere. Le riprese iniziali sono in live audio e si può sentire una citazione musicale a una leggendaria e iconografica band dei 70s.”

Sonorità granitiche quelle dei Monolith, sicuramente influenzate dal movimento grunge dei 90s negli Stati Uniti (SoundgardenAlice in Chains, Pearl Jam) e da gruppi più moderni come Queens Of The Stone Age e Wolfmother. Tra gli artisti di riferimento in ambito nazionale spiccano senz’altro i Marlene Kuntz mentre per quanto riguarda il british sound, la band si schiera decisamente dalla parte dei Beatles.

Novità interessanti all’orizzonte per la band emiliana: “Chiuderemo un anno di Even More in Aprile e sicuramente inizieremo la stesura di un nuovo disco”.

Suonerà ancora più monolitico? Non resta che aspettare..

Overload Video Credits

Regia: Marco Pattarozzi e Edoardo Giacomelli della Sick Pine Video https://www.facebook.com/sickpine

Bio Nati a Settembre 2013 da un’idea di Andrea Marzoli, chitarra e voce, e Massimiliano Codeluppi, chitarra, che con Riccardo Cocetti, ex batterista del gruppo indie “The Villains”, ed Enrico Busi compongono il quartetto ufficiale. A Marzo 2013 esce il loro primo EP di tre tracce Louder, registrato e mixato al Ghee Studio di Bologna. In seguito proseguiranno tutto il 2014 con un’intensa attività live. In estate vincono il Premio Augusto Daolio 2014. Il 22 Febbraio 2015 sono ospiti al Nomadincotro. Il 4 Aprile 2015 esce il primo Full Lenght ufficiale Even More presentato al Mattatoio Culture Club di Carpi. Registrato e mixato dal produttore e musicista bolognese Marco Bertoni (Motel Connection, Maccaroni Circus), con la collaborazione in fase di arrangiamento di Arcangelo Cavazzuti (Modena City Ramblers) masterizzato da Filippo Cimatti (Bones UK) e prodotto da Hazy Music di Davide Ravera. Proseguiranno il 2015 con un intensa attività live. Il 29 Febbraio 2016 è in uscita il video di Overload, singolo estratto dal primo disco Even More. Attualmente in fase di stesura di una nuova opera.

Contatti

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Boskovic – A Temporary Lapse of Heaven

LucaBoskovicCopertina

A Temporary Lapse of Heaven è il primo disco del cantautore vicentino Luca Bonini Boskovic. Artista dalla carriera ventennale passata a suonare in giro per i locali con varie formazioni, tra le quali i Fourback e la John Lennon tribute band. Un amore per il beat e il rock nel quale Boskovic ha sempre cercato di dare spazio alle sue emozioni ed interpretazioni, costruendo così la propria identità. Una formazione durata a lungo che fa di questo album un esordio atipico in cui, oltre ad un’elevata capacita autoriale ed interpretativa, il cantautore mostra una gran voglia di esprimersi.

11 brani che variano tra rock, pop, r’n’b e beat. Sono spesso tracce dalla distribuzione ritmica e armonica complessa, affreschi sonori ripresi dalla tradizione inglese di Beatles, Pink Floyd e Bowie. Piuttosto intuibile che la lingua utilizzata dall’artista non sia il dialetto veneto bensì quella di Sua Maestà Elisabetta II. Bisogna però sottolineare che, seppur interpretati con un giusto accento rock, il più delle volte non riescono ad essere all’altezza della musica. Abbastanza evidente già dalle sue dichiarazioni, come per Boskovic la materia primaria sia quella strumentale: “Per me la musica è il desiderio e il bisogno di elaborare le emozioni personali e tradurle in melodia;”

Da evidenziare pezzi come “Everyday”, che con le sue parti acustiche e orchestrali si avvicina ad un pop-rock alla Oasis, o ancora più british la sinistra “Sun (born and die)”, mentre l’acme è raggiunto dalla finale “You can do it”, ballata che non sfigurerebbe su un disco di Elton John.

B.B (non sono Brigitte)

https://play.spotify.com/album/0lFaTwBnnoVDBFqCb8XNGP

https://soundcloud.com/boskovic-music-926860026/sets/boskovic-a-temporary-lapse-of-heaven

https://www.facebook.com/Boskovicmusic-179436975587011

Sharazad – Sharazad Ep

Copertina Ep Sharazad

Sharazad è il nome dell’EP d’esordio dell’omonima band, nata nella provincia di Milano. Formazione che, si sente subito, subisce varie influenze musicali e ha tanta voglia di sperimentare in modo spontaneo. Viene fatto uso di una larga cerchia di effetti elettronici, spesso in maniera simile a quanto avviene con la musica d’ambiente. Il risultato è veramente soddisfacente, in primis dal punto di vista appunto musicale: le tracce Dinamiche, Il male che fa e Agosto, pur differenti l’una dall’altra, risultano attinenti al tipo di messaggio, concetto o storia che vogliono esprimere; l’ultimo brano Arvo è invece un pezzo totalmente sperimentale che impreziosisce ulteriormente un lavoro dalla compattezza e completezza di assoluto livello.

In conclusione, con questo prodotto gli Sharazad ci forniscono un ottimo biglietto da visita che ci incuriosisce e in un certo senso ci attrae, per citare il singolo Il male che fa:
Ci serve di più, sì molto di più”.

Riccardo Perfetti

http://open.spotify.com/album/3lgdjSYrnrpCRcTyGCFv6o

https://www.facebook.com/pages/Sharazad/660207720791668

“Appunti d’amore” – Il debutto di Fabio Magi

Il musicista calabrese Fabio Magi

Il musicista calabrese Fabio Magi esordisce con l’ep “Appunti d’amore”, un progetto nel quale l’artista racconta delle tante sfumature dell’amore rappresentate come fossero annotazioni affrettate. Si parla, per esempio, delle varie fasi del corteggiamento: dall’inizio di una relazione al culmine della passione vissuta, ma c’è anche posto per il sentimento e la realizzazione di essere giunti al capolinea di una storia; il tutto esternato sempre con molta leggerezza e una buona dose di humour; magari fischiettando proprio come Magi stesso in Una nuova canzone d’amore. Pensieri, ricordi e considerazioni usciti per pochi attimi da un cassetto, giusto il tempo di confidarli a qualche amico, per poi tornare a nascondersi.

Prodotto, tra la Sardegna e gli U.S.A dalla Raighes Records di Roberto Diana (12th Independent Music Award Nominee, nonchè chitarrista, producer, polistrumentista internazionale con alle spalle importanti collaborazioni con nomi come Joey Huffman, Frank Gambale, Roberta Faccani, Steve Lukather, Dean Parks ,Tony Levin e molti altri..), Appunti d’amore” è attualmente “Disco Hit” per Studio 54 Network con i singoli: “Una nuova canzone d’amore”“Tutto per te”“Forse non sarò” e “Una piccola canzone” 

http://www.fabiomagi.com/

https://twitter.com/Fabio_Magi

https://www.facebook.com/pages/Fabio-Magi/450872171660277

Fabio Magi "Appunti d'amore"

Il primo singolo di Fabio Magi, “Tutto per te (radio edit)”, esce il 2 Marzo 2013 convincendo subito sia pubblico che critica.Tra i brani maggiormente scelti dalle radio più importanti del sud Italia, rimane in cima alla classifica su Studio 54 Network per oltre quattro settimane.

Il 29 Giugno 2013 è il giorno dell’uscita on-line di “Appunti d’amore” su tutti i digital store e la presentazione dal vivo all’anfiteatro Villa Comunale di Soverato: un evento che permette a Magi di far conoscere al pubblico il suo progetto musicale.

In continuo spostamento tra Modena, Milano e Catanzaro, Il 37enne musicista calabrese raggiunge e oltrepassa in pochissimo tempo le 8000 visualizzazioni sul proprio canale Youtube con il prossimo singolo “Una nuova canzone d’amore”

Ascolta “Appunti d’amore” di Fabio Magi in streaming su:

https://soundcloud.com/fabio-magi

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La Stanza della Nonna – La Stanza della Nonna Ep

I messinesi

A cura di Manuel Maniaci

Ogni tanto capita che qualcuno pianti il seme di quello che potrebbe diventare uno splendido albero o che, assai più probabilmente, potrebbe non crescere mai. Perché fare musica in questo nostro paese culturalmente sempre più piatto, in cui le cose di valore devono farsi strada con la forza, spingendosi avanti nei sotterranei del panorama musicale italico e cercando di trovare visibilità tra il caos mediatico delle mille voci, dei milioni di nomi e volti che affollano lo spazio virtuale in cui viviamo il nostro simulacro di realtà, è obiettivamente sempre più difficile. Lo è ancor di più se si è decisi ad avere la libertà di fare solo ciò che si vuole. Ma la libertà è di chi se la prende. La libertà è di chi la pretende. 

Ecco, l’Ep omonimo del La Stanza della Nonna, potrebbe essere proprio uno di quei semi. Anzi, è la piantina venuta fuori da un seme piantato poco più di un anno fa, quando questi otto ragazzi messinesi hanno iniziato a partorire musiche, testi, melodie e tutto ciò che dà vita a quello che davvero può definirsi musica. Ne vengono fuori quattro tracce che ci accolgono nella Stanza della Nonna, un luogo in cui la semplicità del classico si unisce alla freschezza e alla voglia di fare del nuovo, in cui si respira la genuinità delle cose fatte a mano, create in casa e il cui ingrediente base sono la sincerità e la spontaneità. La semplicità sta nell’immaginario urbano, che sa di puzza di pesce, di sole e di fango, di amori che non rispondono più al proprio richiamo, della sonnolenza del primo mattino, di vecchie fotografie, intriso del ricordo del Fernet che si beveva di nascosto insieme ai cugini quando si era bambini.

La spontaneità sta tutta nelle melodie e nella strumentale, dolce, sussurrata, che grida solo quando serve, variegata e mai inutilmente pretenziosa, fantasiosa nell’uso di cori e suoni poco ordinari. Si va così da L’Havana, brano ricco di suoni e immagini liriche, a Isabella, unico brano in dialetto presente nell’Ep; dai nostalgici ricordi de La stanza della nonna, a Svegliarsi presto la mattina, che potrebbe essere la colonna sonora di tutti i risvegli forzati. 

Un primo lavoro che fa ben sperare per il futuro, quattro tracce come quattro primi passi. Ascoltarle è come aprire una porta di casa che non si era mai aperta prima e accorgersi che, parafrasando un verso dell’ Ep, ne La Stanza della Nonna ci son cose bellissime. Con la speranza che la piantina cresca e riesca a dare molti più frutti e ancor più maturi.  

https://www.facebook.com/lastanzadellanonnamusic

https://soundcloud.com/la-stanza-della-nonna

Luca Bretta’s Band – “Principessa della porta accanto”

A cura di Nana Arima

Il nome del gruppo è quello del fondatore, Luca Bretta appunto. Bassista, classe ’91, il ragazzo vanta già successi sia con il suo primo gruppo, gli Hot Funky Style, che personali.

Con i primi auto-produce un album dal titolo “Beautiful Damage” in cui compone le canzoni e partecipa a diversi concorsi (ROCK TARGATO ITALIA ed ITALIA WAVE BAND) ed apre il concerto dei The Bastard Sons Of Dioniso (XFACTOR 2009); come solista partecipa alle selezioni per XFACTOR ed AMICI, purtroppo senza successo, così come a Sanremo. Partecipa anche a concorsi regionali come COMACCHIO CANTA e suona insieme a Michele Ascolese (chitarrista di De Andrè e collaboratore di Vanoni, Paoli e tanti altri) e Maurizio Meo (bassista e produttore di molti artisti, tra cui Byron dei Toto). Nel luglio 2013 partecipa alle semifinali del 56mo festival di Castrocaro ed inoltre viene selezionato per il Corona Salice Tour (sponsorizzato da Corona Italia, Deejay TV ed M2o) suonando nelle principali spiagge italiane.

Il gruppo vero e proprio nasce nell’estate 2012 dall’idea di Luca di proporre canzoni pop/rock in lingua italiana, a lui si aggiungono Silvia Zaniboni alla chitarra, Nicola Pedretti al basso e Filippo Dellamagnana alla batteria. Il gruppo vanta partecipazioni come l’apertura delle cerimonie per la Coppa del mondo di sci a Madonna di Campiglio (dicembre 2012), ma è l’uscita del primo singolo (12 agosto) a decretare “la svolta”, un brano composto dal cantante/produttore ed interamente autoprodotto dallo stesso (arrangiamento, registrazione e mastering). Il brano s’intitola “Principessa della porta accanto” ed è accompagnato dal video ufficiale su Youtube (che a tutt’oggi riscuote un grande successo, 12000 visualizzazioni in un mese), in più è scaricabile gratuitamente da Soundcloud (dove tra l’altro è possibile ascoltare le cover personalizzate da Luca). 

Il singolo è una rock ballad su un amore più o meno corrisposto, divertente e molto coinvolgente, così come il video… io stessa la canticchiavo dopo due secondi, cosa che sono sicura faranno tutti i partecipanti al loro tour invernale come quelli che li ascoltano dalle camerette… Auguriamo un grande in bocca al lupo in attesa dell’album!!!!!

https://www.facebook.com/pages/Luca-Bretta/261285197275521

https://soundcloud.com/luca-bretta-1

Male mISANDRIA – ” E.DIN ”

A cura di Massimo Minelli

Non è sicuramente facile valutare una band come i Male mISANDRIA. Presentatami come una band spacca timpani, la prima impressione che ho avuto ascoltando i brani che mi sono stati passati non è sicuramente di un gruppo di liscio alle feste di paese. Eppure i Male mISANDRIA presentano probabilmente il loro perchè nel genere brutal-metal-screamo-speedcore. Dalla definizione grossolana dei principali generi che ho individuato, si capisce che per una recensione qualitativa bisogna essere formati in quella direzione. Ma vediamo di poter dare un giudizio da ascoltatore ignorante nel genere.

Premessa fatta e secondo me dovuta, i brani che mi sono stati passati sono veramente tanti, ossia 25 in totale. Tutti questi brani, dalla durata massima di 2 minuti ciascuno, compongono l’ultimo full lenght dei Male mISANDRIA chiamato E.DIN.

Leggendo la biografia scopro che i Male mISANDRIA nascono nel 2007 come one man band di Dario (chitarra/voce). Dario registra in formazione unica un EP totalmente autoprodotto intitolato Übermensch,  che getterà le fondamenta concettuali e musicali di quello che sono oggi i Male mISANDRIA. Grazie a questa, seppur limitata, pubblicazione Magris (batteria) e Puja (basso) vengono a conoscenza del gruppo e spinti dall’empatia e dalla sincronia di pensiero con Dario entrano a far parte del gruppo. Nel 2008 i tre registrano Volizione, un EP autoprodotto con cui cominciano a sondare il territorio underground con le prime recensioni ed interviste, promossi anche dall’attitudine di naturalezza verso la propria musica: spontanea e non progettata. Continuando su questa linea nel 2010 pubblicano il primo full length: E.DIN, arrivando grazie ad esso a farsi conoscere sempre di più nell’ambiente. 

I pezzi sono tutti cantati in italiano, ma purtroppo risultano abbastanza incomprensibili, causa parole urlate in modo sguaiato e secondo i dettami screamo, brutal e grindcore. La comprensione di alcune frasi in italiano mi incuriosisce e mi obbliga a leggere i testi mentre i brani scorrono veloci nelle mie orecchie. Le tematiche sono il disagio sociale, ma anche brevi ed incisive affarmazioni e spiegazioni di stati mentali e condizioni d’animo, senza togliere guerrieri e battaglie come nella migliore tradizione metal. Quello che mi stupisce è che alle volte la rima viene cercata e utilizzata, capendo quindi che ciò che sento non è frutto del caso e dalla voglia di fare noise, ma segue dei precisi schemi di composizione istintivi ma pensati. Continuando nella lettura della biografia scopro che nel 2011 viene proposto loro di registrare uno split per la “Suffering Jesus Production” (CA) assieme a Malveillance, disco che uscirà l’anno seguente.

Attualmente i Male mISANDRIA stanno registrando quattro canzoni che comporranno un ulteriore album assieme ai Lamantide (Cremona) per Grindpromotion Records (Vicenza) e componendo le tracce per il prossimo full length. Invito quindi gli amanti del genere ad investire del tempo per scoprire questa band.

https://www.facebook.com/pages/Male-mISANDRIA/318056652549

http://www.reverbnation.com/malemisandria

http://malemisandria.bandcamp.com/

” The Neigers Ep ” – Garage-Rock a profusione..

A cura di Manuel Polli

Personalmente, tra le mille ramificazioni intraprese dal rock negli ultimi sessant’anni, quella garage è di certo tra le mie preferite. Sarà che mi affascina la sua nascita, ovvero come risposta dell’underground statunitense alle nuove sonorità sbarcate con la British Invasion dei primi ’60, sarà per i suoni, scarnificati rispetto a quelli delle più famose band inglesi ma con una spontaneità d’esecuzione fino a quel tempo mai sentita (tutti suonavano ed il garage era la sala prove), insomma, tutte le volte che parte un buon disco garage me lo ascolto molto volentieri. 

I “The Neigers”, con il loro primo EP omonimo, non fanno di certo eccezione. Cinque tracce in bilico tra le ballate dei Kinks e le sfuriate dei White Stripes per questi tre affiatati ragazzi mantovani che corrispondono a Damiano Negrisoli (chitarra, voce), Andrea Onofrio (batteria, cori) e Giacomo Parisio (basso, cori).

Registrato in presa diretta su nastro e mixato in analogico (non in un garage, quello era pretendere troppo…) il tutto in poco più di tre giorni, “The Neigers” scorre veloce, a tratti isterico, a tratti più scanzonato ma sempre pregno di rock’n’roll dall’inizio alla fine. I richiami proprio del rock d’oltreoceano delle origini sono chiari nell’iniziale “I Want It All”, un boogie indiavolato arricchito dal fervore punk di basso e batteria e dalle sferragliate di chitarra; toni più pacati nella successiva “Monday Morning”, pezzo dall’incedere saltellante con la sezione ritmica sempre puntuale nel regolare la tensione così come il cantato, incazzato quando e come serve. “Mary” è la traccia più pop, con sonorità che si rifanno a certi Strokes ed un ritornello che entra immediatamente in testa, mentre “Stoned By Your Love” si trascina spinta da una psichedelia che ricorda da vicino i primi Stone Roses, con cori sullo sfondo a completare un buon amalgama sonoro. A chiudere “Burn Like A Bomb”, zero psichedelia qui, ritornello esplosivo e via di garage-punk

Perché poi è di questo che stiamo parlando, niente paranoie nè virtuosismi, per quelli ci sono altre band. Per un buon album garage ci sono i The Neigers. E vanno benissimo.

https://www.facebook.com/TheNeigers

https://soundcloud.com/The-neigers

http://www.youtube.com/theneigersofficial

Speedliner: Flash è il disco di debutto

A cura di Giorgio Sappilo

Flash come una fotografia, un’istantanea. Se il disco di debutto del quartetto dalle rive del Garda fosse una fotografia sarebbe un’immagine di impatto che arriva subito agli occhi dell’osservatore ma che incuriosisce anche il passante distratto che passa oltre ma poi fa qualche passo indietro per guardarla. Così come la fotografia che lo rispecchia il disco cattura l’attenzione e si fa ascoltare dall’inizio alla fine. All’interno della fotografia curata nei minimi dettagli, alcuni particolari emergono con colori che si distinguono dall’ambrato simil-antico del totale.

Il singolo “Assente” è uno di questi, il pezzo emerge e lo si può quasi toccare. A dare una mano all’efficacia della canzone ci pensa il video sapientemente curato da Massimiliano Diliberto e Tommy Pian di PixelHouse. “Assente” è una fuga frenetica e liberatoria, senza una meta. E’ il bello di una corsa sotto la pioggia. I tratti che emergono dalla fotografia trasmettono una scossa che attiva un flashback. Altri pezzi molto efficaci rendono questo gioco tattile piuttosto coinvolgente. “La mia periferia” critica il sogno della metropoli e l’identificazione della provincia come nostra radice: “la mia periferia non sa cosa è la città”. “Precipitare” è il pezzo d’apertura e rappresenta la sintesi più azzeccata dell’intero stile degli Speedliner: molto coinvolgente, a tratti ballabile, ricco di parti elettroniche che si sposano con il charleston in levare e un ritornello melodico, il tutto senza rinunciare al rock della chitarra. E’ chiara un’ispirazione di tipo elettro-rock in stile Killers, Ark e Bravery delle origini. L’originalità sta nell’utilizzo della lingua italiana interpretata con una voce molto pulita e cantautorale.

In linea di massima i testi hanno una connotazione critica e piuttosto negativa della società, alternano sentimenti di rassegnazione a speranze disilluse. “Chilometri di spiagge” è una doccia adolescenziale che ravviva il disco mentre volge al termine. Una doccia alle 18.30 in Agosto. Ripiglia un sacco. Il synth diversifica il tutto da un risultato indubbiamente già sentito ma non per questo da disprezzare, anzi… La strada piace, la direzione anche, stiamo a vedere se col tempo gli Speedliner ci regaleranno qualcosa di nuovo. Intanto canticchio “Assente”.

Giorgio Sappilo ( http://www.linkedin.com/profile/view?id=231559680 )

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